Cinema e scenografia

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LA CINEMATOGRAFIA FRANCESE

Ricerca di Redazione:

La Francia è lo Stato che più di una volta, nella storia, ha gridato alla rivoluzione e si è adoperata per voltare pagina. Un popolo che ha coscienza degli improvvisi rovesci della medaglia, ma che rimane ben saldo. Una nazione che ha saputo spesso donare la novità, l’avanguardia, ma ha saputo anche stare a passo con la realtà.

La cinematografia francese incarna l’originale calato nel reale, mette in evidenza il contesto e fa emergere l’originale. Dalla terra del reale alle ali della fantasia passando per la poesia, l’introspezione, e il cinema controcorrente. Dal surrealismo francese a Prevert, fino a Marguerite Duras. Che linea viene perseguita? Quale forza vuole emettere, cosa vuole fare emergere? Dagli anni ’20 in Francia esplode il cinema inconscio, una lettura tra le righe. La coscienza individuale e quella collettiva, la volontà individuale e quella più estesa. Il mantenimento della propria essenza anche dove sovrana il dubbio, in situazioni inusuali, i desideri e le scelte. Un penetrare nel profondo di un circuito, scandagliare i fondali, far risalire in superficie le ansie, le paure, il dolore, la gioia per non soffocare. Forti individualità con grandi concetti in comune, la libertà, gli attacchi contro i limiti, la voglia di andare oltre i limiti, di eccedere, di liberare totalmente. Andare oltre le regole per capire che la strada c’è oltre. Un pessimismo spesso nascosto dietro la moda e la cultura popolare, velato dall’eleganza superficiale e arricchito da un impatto spettacolare. Un cinema di rottura, che vuole ricreare un nuovo contatto con la realtà sconvolgendo ogni nozione spazio-temporale. Spesso una sorta di anti-film-denuncia, esplodere nella massima espressione.

Il finale è generalmente imprevisto o tragico-ironico o addirittura in sospeso, come tanti punti puntini di sospensione...... puntini su cui scrivere o riflettere o esplodere, per non bruciare la fantasia, i desideri, il proprio spirito di libertà, non perdendo la fratellanza, fonte dell’eguaglianza. Costituzionale, rivoluzionario, un concetto certamente francese. Un popolo che dal realismo riesce a produrre pellicole che stanno oltre il realismo e comunque sia si è oltre, in una sfera intima e allo stesso tempo sul punto più alto della torre Eiffel, che sovrasta la rivoluzionaria, controcorente e d’avanguardia. Parigi, la città del profumo storico e liberatorio, di espressione surrealistica e introspettiva, un fascino regale e sempre in cammino.

 

 

 

 

 

 

 

 

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